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Scegliere il sacco a pelo
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Scegliere il sacco a pelo

Se entrate in negozio, vi lasciate a sinistra il reparto montagna e girate a sinistra verso i reparti campeggio, sport acquatici e camper/caravan, superato il corridoio alla vostra sinistra troverete i sacchi a pelo. Potrebbero sembrare in un angolo, ma in verità sono al centro del negozio: se scalate, sciate, correte, viaggiate in bicicletta, fate escursionismo, andate a vela, viaggiate in caravan, andate agli scout o dormite in spiaggia con gli amici, se volete farlo per più di 24 ore dovrete dormire. E il sacco a pelo è la soluzione migliore per farlo.

Il sacco a pelo è un oggetto magico che nessuno ha voglia di comprare: non ha l’appeal di una bella piccozza o di un paio di sci (anche se spesso costa quanto questi ultimi), ma se non ce l’avete non andate da nessuna parte. Ciononostante, ognuna delle attività sopra elencate ha delle esigenze diverse, motivo per cui in negozio vi offriamo un’ampia scelta di sacchi di brand diversi. Che ovviamente è un valore aggiunto, ma a meno che non abbiate confidenza con questo prodotto, avrete bisogno di una dritta per capire quale fa più al caso vostro. Per questa ragione abbiamo deciso di scrivere questo articolo, ricordandovi

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Zaino: 3 semplici consigli per decidere cosa metterci
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Zaino: 3 semplici consigli per decidere cosa metterci

Nel 2020 avete rivalutato l’attività outdoor e per Natale vi siete fatti regalare uno zaino: gli avete appena staccato il cartellino, il colore vi piace un sacco, ma non avete la minima idea di cosa metterci dentro. Non preoccupatevi, in questo breve articolo proveremo a spiegarvi con quale criterio decidere che cosa mettere nello zaino, poi deciderete voi!

zaino nella neveIl contenuto dello zaino non è soltanto un problema di chi è alle prime armi: un sacco di persone che vanno in montagna da anni non hanno ancora capito come farlo, e anche al camminatore più rodato talvolta vengono dei dubbi. Estate, inverno, trekking, alpinismo, running. Con tutte queste variabili è evidente che una regola precisa non c’è. Ma non importa dove stiate andando o quanto starete via, ci sono tre semplici consigli da seguire che sono evergreen. Non ce li siamo inventate noi, ma li abbiamo capiti passando anni in negozio provando a capire cosa facesse più al caso di ogni cliente. Ma bando alle ciance, iniziamo coi consigli:

 

Consiglio uno: metti da parte i luoghi comuni.

I luoghi comuni sono il male, sempre. Ma in montagna se possibile lo sono ancora di più. E i luoghi comuni sul contenuto dello zaino sono tantissimi e con le origini più disparate: i

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Campfire tex-mex al ritorno da un vajo
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Campfire tex-mex al ritorno da un vajo

In estate si fanno sempre più cose che in inverno. Non ho mai capito perché. Almeno io ho sempre fatto più cose. E gli sport invernali si sono sempre ridotti all’attività in sé, perché se non puoi permetterti una notte da qualche parte, una volta asciugati picca e ramponi non resta molto da fare se non tornare a casa. Domenica però non avevamo voglia di tornare a casa e basta, cercavamo una scusa qualsiasi per stare qualche ora in più fuori a respirare l’odore di resina.

Allora abbiamo preso una scatola di cartone che stesse nel bagagliaio della macchina e abbiamo cercato un’area in cui poter accendere un fuoco. Nella scatola abbiamo messo una piccola accetta, dei legnetti e della diavolina per accendere il fuoco, un tagliere, un paio di posate, e una pentola in ghisa della Staub.

"Poi ho messo nella scatola di cartone olio, sale, pepe..." "Poi ho messo nella scatola di cartone olio, sale, pepe...
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Una piccola guida per affrontare l’inverno
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Una piccola guida per affrontare l’inverno

Con le nuove misure saremo costretti a trascorrere le ferie senza toccare sci, tavole, picche e ramponi. I panettoni ci faranno sentire ancora più in colpa e la neve che ha fatto nelle ultime settimane starà lì fuori a guardarci. Ma per fortuna l’inverno non finisce il 6 gennaio, e quando saremo usciti da queste vacanze avremo davanti ancora tanti mesi per recuperare (si spera) quello che non abbiamo fatto in questi giorni.

invernoDicembre però è anche il tempo dei bilanci e dei buoni propositi. Per questo, come ultimo articolo outdoor del nostro blog in questo anno storto vorremmo alzare un po’ la temperatura lasciandovi con alcuni propositi per quello che viene.

  1. Salvaguardiamo i nostri inverni

Se è difficile sopravvivere a due settimane senza sciare immaginatevi delle Alpi senza neve. Non è una novità, ma come tutte le cose più grandi di noi, tendiamo a dimenticarcene presto. Ciononostante, il prossimo sarà un inverno senza impianti caotici, senza riflettori, senza piste arancioni. Insomma, potrebbe essere un’occasione per rivedere le nostre priorità sul come andiamo in montagna.

  1. Prossimità

estate

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Barbecue: come scegliere quello giusto
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Barbecue: come scegliere quello giusto

Che sia in giardino o sul balcone il barbecue è ormai parte integrante dell’arredo di casa. Il barbecue rappresenta la compagnia ed il mangiar sano.

A questo proposito bisogna dire che oggi abbiamo imparato che il barbecue può essere comodamente utilizzato per l’alimentazione di tutti i giorni e non richiede un’attenzione che porta via ore. Tutto sta appunto nella capacità di sfruttarlo al meglio delle sue potenzialità.

Per rispondere con soddisfazione alle diverse esigenze esistono vari modelli che si differenziano per dimensione e/o metodo di cottura.
Come per la scelta dell’abitazione il primo acquisto resterà nel cuore ma probabilmente si sentirà presto l’esigenza di “evolvere” e poter godere di qualche requisito in più.

Cosa distingue la cottura al barbecue rispetto al camino?
La presenza del coperchio che permette una cottura omogenea anche degli alimenti di grande spessore ed il controllo dell’umidità all’interno del barbecue con il controllo dell’aria e del calore nel bruciatore.
Tutto questo per ottenere una cottura croccante fuori e morbida dentro e grossi tranci di carne che restano squisitamente morbidi.
Cucinando alla griglia i succhi rilasciati dai cibi entrano in contatto con il calore che si trasformano in vapore a contatto con le barre e ricadono sul cibo mantenendolo morbido e donandogli il classico sapore di “barbecue”.

Per procedere alla scelta del barbecue bisogna tenere conto di che spazio si ha a disposizione, se  minimo o un ambiente ampio fuori casa, se la zona è vicina alla fornitura di gas, acqua e luce, se è riparata da sole e pioggia, se lo si sfrutterà per cuocere una braciola ogni tanto o si preferisce una vera e propria postazione completa ed arti

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3 consigli su come acquistare attrezzatura da montagna
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3 consigli su come acquistare attrezzatura da montagna

È Natale, e il Natale è sempre un buon momento per giustificare qualche auto-regalo che non ci siamo permessi durante il resto dell’anno. Questo perché, lo sappiamo bene, certi capi da montagna costano.

3consgli_01Magari avete iniziato da poco, e non avete ancora molta confidenza con materiali, marchi e capi. Qualcuno vi ha detto che quella giacca è meglio di un’altra, lì per lì gli credete pure, ma poi qualcun altro vi dice il contrario. Insomma, potete decidere se fidarvi o no, ma la verità è che non siete del tutto sicuri di capire realmente che differenza ci sia tra un prodotto di qualità e uno di quelli che se anche si rompe dopo un mese, be’, poco male. Le motivazioni che vi restano per investire parecchi soldi su qualcosa si riducono al sentito dire, e al blasone del marchio.

Quindi, come fate a decidere se e come acquistare un prodotto senza avere esperienza e competenze tecniche? Qui proviamo a darvi qualche consiglio.

 1. Consiglio uno: poco è meglio.

Abbiamo clienti che vanno a camminare con lo stesso paio di pantaloni da quindici anni: probabilmente faranno qualche lavatrice in più, e avranno cucito qualche toppa qua e là; ma vestono un capo unico con una storia e tanti ricordi. Acquistare tanto significa buttare tanto, e anche se non siete degli animalisti, per fare un piumino serve pur sempre un’oca. Per cui se non siete convinti di qualcosa, non prendetela. Spesso non servono tanti prodotti: serve solo il prodotto giusto.

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Il mondo sconosciuto dietro casa
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Il mondo sconosciuto dietro casa

Larici, foliage, colori saturi e toni caldi. L’autunno in fotografia è la stagione più bella, non c’è storia. Ma nella vita di noi comuni mortali l’autunno è ben altro: buio, freddo, e nebbia.

Sentiero_02Allenarsi in queste condizioni senza rimpiangere l’estate appena finita non è facile. Le giornate si accorciano e gli impegni ci impediscono di passare qualche ora in montagna, e, almeno cinque giorni su sette, correre si riduce soltanto a una cosa: argini.

Per chi abita in pianura gli argini dei fiumi diventano, più per necessità che per vocazione, la pista da atletica di chi corre fuori strada, e il più insopportabile tassello nella tabella di allenamento. Correre sugli argini ci ricorda quando facevamo le campestri a scuola, insomma un ricordo nel novanta percento dei casi orribile. L’aria fredda che penetra nei polmoni rende tutto più difficile, e il terreno erboso assorbe la maggior parte della potenza che scarichiamo a terra, ingoffando il gesto e rendendo ogni passo ancora più faticoso.

Sentiero_01Se vi state chiedendo per quale ragione in giro c’è poca gente che corre, probabilmente la risposta è perché è costretta a farlo in un posto che noi per primi riteniamo orribile. L’argine è un lungo cannocchiale che attraversa non visto paesi, periferie, zone industriali, unendosi e dividendosi con altri fiumiciattoli, fossi e torrenti, e creando una ragnatela che copre la pianura da Torino a Venezia. Insomma, l’argine

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Vello d'agnello, perché?
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Vello d'agnello, perché?

L'inverno si avvicina ed i primi freddi possono nascondere insidie per grandi e per piccini, questi ultimi non hanno le capacità di esprimere il loro disagio e per questo è utile trovare soluzioni che attenuino il più possibile gli sbalzi termini.

A tal proposito oggi vogliamo parlare del materassino e del sacco in vello d'agnello, prodotti per l'infanzia che possono prestare un ottimo servizio a tutte le età in quanto sfrutta le caratteristiche naturali della lana quando questa è  a contatto con il corpo.

Il vello d'agnello ha una azione termoregolatrice molto utile sia in pieno inverno che durante le mezze stagioni perché mantiene costante la temperatura corporea.
Il vello è antibatterico grazie alla presenza della lanolina e favorisce il benessere del bambino in quanto mantiene gli odori di casa o della mamma, fondamentali per rassicurarlo.

La manutenzione di questo prodotto non è affatto impegnativa perché si autopulisce semplicemente lasciandolo all'aria aperta.

Sul mercato è possibile trovare il vello d'agnello in vari formati, dalla pelle intera fino ad arrivare a veri e propri sacchi di diverse misure, vediamone alcuni:

tappetoLa pelle

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True vanlife
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True vanlife

Intervista ad Andrea Tarlao. A cura di Filippo Caon. Foto di Elisa Bessega.

Da bambino sognavo di vivere in un camper con cui potermi muovere portando dietro tutto il mio mondo – ero troppo legato agli oggetti, e forse lo sono ancora. Poi le cose sono andate diversamente; ma quando leggo la storia di qualcuno che vive in furgone, magari anche soltanto per un periodo della sua vita, mi ritorna in mente quel desiderio.
In fondo lo abbiamo fatto tutti un milione di volte: chiudere gli occhi e immaginarci in un furgone, con un paio di sci sul tettuccio e una coppia di mezze corde nel bagagliaio, e andarcene in giro per l’Alaska o per la California.

Con i social non dobbiamo più chiudere nemmeno gli occhi, basta aprire Instagram e cercare #vanlife per vedere miliardi di immagini di gente che fa finta di fare la vita che vorremmo fare noi. Poi come campino tutte quelle persone non lo sa nessuno, ma è bello immaginare che ci sia gente abbastanza ricca da vivere eternamente in vacanza senza fare nulla.
Ciononostante,
a noi le storie troppo belle per essere vere non interessano più di tanto, e quindi siamo andati a cercare qualcuno che quella vita la fa veramente. E che per farla ha deciso di rinunciare a un po’ di cose, prendendo il bello e il brutto di ciò che questo comporta.

DSCF2911-12Andrea Tarlao era un amico di amici, ci siamo incontrati quest’anno a Destination Santa, una gara/reunion che degli a

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Black Crows e lo skialp che ci piace
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Black Crows e lo skialp che ci piace

Ogni negozio sceglie una fascia di mercato su concentrarsi in base alla propria visione dello sport e al proprio retaggio culturale.
Noi di Ercole abbiamo deciso di avvicinarci a uno stile di scialpinismo meno vincolato alla prestazione sportiva e alle gare, e più attento all’etica e alla cultura outdoor, e al rapporto con l’ambiente.
Per questo motivo i nostri store manager hanno selezionato per voi una gamma di sci più vicini al mondo del backcountry e del freeride. Tra i diversi brand che teniamo in negozio, oggi abbiamo deciso di parlarvi di Black Crows.

Bruno Compagnet Bruno Compagnet

Black Crows venne fondata nel 2005 a Chamonix da Camille Jaccoux e Bruno Compagnet. I due avevano un’idea molto semplice: «volevamo creare un marchio di sci per tutti. Per mia mamma. Per tutti. Non volevamo assolutamente creare uno sci che ci rinchiudesse in un’unica categoria. Non solo gare. Non solo grandi montagne. Con questi sci puoi fare qualunque cosa».
I due proposero l’idea all’industriale Christophe Villemin, e così nel 2006 lanciarono il primo modello, Corvus. Oggi il brand ha un successo mondiale e i suoi sci spopolano nel backcountry e nel mondo del freeride.

Probabilmente avrete presente il logo e l’aspetto inconfondibile dei loro monocolore. Ma i Black Crows non so

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