In estate si fanno sempre più cose che in inverno. Non ho mai capito perché. Almeno io ho sempre fatto più cose. E gli sport invernali si sono sempre ridotti all’attività in sé, perché se non puoi permetterti una notte da qualche parte, una volta asciugati picca e ramponi non resta molto da fare se non tornare a casa. Domenica però non avevamo voglia di tornare a casa e basta, cercavamo una scusa qualsiasi per stare qualche ora in più fuori a respirare l’odore di resina.

Allora abbiamo preso una scatola di cartone che stesse nel bagagliaio della macchina e abbiamo cercato un’area in cui poter accendere un fuoco. Nella scatola abbiamo messo una piccola accetta, dei legnetti e della diavolina per accendere il fuoco, un tagliere, un paio di posate, e una pentola in ghisa della Staub.

"Poi ho messo nella scatola di cartone olio, sale, pepe..." "Poi ho messo nella scatola di cartone olio, sale, pepe..."

La sera prima di uscire ho messo in ammollo e ho prelessato i fagioli neri. Poi ho messo nella scatola di cartone olio, sale, pepe, peperoncino, aglio, cipolla, un lime, alloro, salvia, rosmarino, della passata di pomodoro e una busta di nachos. Sono tutte cose abbastanza piccole che non occupano spazio in macchina alle cose più importanti: be’, sì, gli zaini da montagna ovviamente.

Il giorno dopo, scendendo dal Ristele (Piccole Dolomiti) e trovando il Rifugio Battisti chiuso, dopo aver fatto 1000 metri di dislivello in meno di tre chilometri, la cosa più immediata da fare sarebbe stata salire in macchina e tornare a casa. Noi invece abbiamo cercato un’area dedicata e abbiamo acceso un piccolo fuoco e ci siamo messi a cucinare, abbiamo stappato un paio di birre, e ci siamo messi a guardare le montagne aspettando che la pentola facesse il suo dovere.

cucinandoVolevamo usare un oggetto ingiustificatamente raffinato per un semplice piatto di fagioli, valorizzando quel momento e la situazione. Perché in fondo sono le piccole cose che danno il sapore a tutto il resto. Oltretutto in queste cose bisogna valutare i mezzi che si hanno a disposizione: i fagioli vogliono una cottura lunga e costante, che con altre pentole sarebbe stata difficile da gestire all’aperto, senza controllare il fuoco ogni due minuti. Per questo avevamo bisogno di una pentola che mantenesse una temperatura interna costante. A questo aggiungete che per un picnic non potevamo portarci via cinque litri d’acqua, ma con una pentola in grado di conservare l’acqua all’interno è bastata quella dell’ammollo dei fagioli, che ha colorato il sugo di nero.

prontoInsomma, un fuoco da campeggio è una cosa semplice, ma è mantenerlo semplice lavorando sui dettagli che lo rende speciale, e interessante. Avere cura delle piccole cose. Alla fine non è servito molto, un fuoco, dei fagioli, e una pentola.